Nel mormorio
di luce di un fine pomeriggio d’estate
un bambino.
Non guarda l’obiettivo che sta per frugargli le viscere
e consegnarlo al futuro
grazie al lampo di un flash.
Vorrei gridargli: Oh, svegliati, alza la testa,
fammi un saluto fiducioso!
Ma non in tono
di rimprovero. Perché poi,
confesso,
non riesce proprio
a dispiacermi l’esserci
e non concedersi
del bambino della foto.
venerdì 7 agosto 2009
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